Il D. L. 23/2020 mette tristezza. Non solo per il numero di pagine (mi sono arreso a pag. 20), non solo per la performance burocratica, non solo per l'oscurità e la complessità (a proposito del versamento iva e della relativa soluzione vale il ricordo della sibilla cumana: solvere non prorogare), ma per l'approccio consueto dello Stato nemico e diffidente del cittadino.
Ecco allora la regola e una sfilza di eccezioni, distinguo, deroghe, divieti e soprattutto controlli successivi (sappiamo che fate i furbi e non avrete scampo). E fa persino tenerezza questo Stato che abbiaia e non morde perché tutti noi siamo consapevoli che i controlli in una macchina ingolfata non potranno esserci.
Infine, per sorridere: istituisco un premio per chi mi spiega (io non ci sono riuscito) il contenuto dell'art. 13, comma 2 lett. d).
Editoriale a firma dell'Avv. Prof. Andrea R. Castaldo
Ordinario di Diritto Penale - Università degli studi di Salerno
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