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Sarò franco - di Andrea R. Castaldo





Sarò franco. Questa storia del giudice Franco appartiene al novero di quelle così incredibili che in Italia finiscono per essere credibili. Andando per ordine: il giudice Franco è scomparso, quindi non può precisare, smentire, querelare; penso che proprio per questo meriti rispetto la sua memoria, viva tra i familiari. Poi, comunque vadano le cose, i titoli di coda sono noti: non accadrà nulla di rilevante, more solito. Poi ancora c’è l’informazione: un esempio di rara obiettività a seconda di dove si poggia lo sguardo in edicola; basta ignorare il restante, o tirare a sorte, per avere una descrizione dei fatti (e del commento), che – a dir poco riduttivamente – appare diversa. Già, i fatti. Il Giudice che condanna e fa propria la sentenza e la sigla in ogni pagina, quindi va dal condannato e si pente, denunciando pressioni e viene registrato a sua insaputa (ma questa ormai è la regola), l’audio divulgato alla sua scomparsa e allegato al ricorso. Ora, fingiamo di meravigliarci e guardiamoci allo specchio. Sarà franco, ma quel potere senza responsabilità ha fatto comodo a tutti, a corrente alternata.


L'editoriale a cura di Avv. Prof. Andrea R. Castaldo

Ordinario di Diritto Penale - Università degli studi di Salerno

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